Descrizione
In “Vivere la parentesi” il semplice rito della memoria autobiografica è accompagnato da un pensiero riflessivo sul vissuto. La sofferenza viene a essere il test per eccellenza, il banco di prova della vita dell’uomo. Lati positivi e negativi della vita quasi resi trasparenti dal dolore.
È praticamente da sempre che amo scrivere ma negli ultimi anni è divenuta sempre di più la modalità che dà la parola alla mia esistenza.
Scrivere è il mio culto, ciò che coltivo con religiosa dedizione, perché mi spinge a pormi in una relazione aperta, disponibile, percettiva, se pure talvolta impegnativa e faticosa, con me stessa e con le altre persone.
Credo di avere davvero esperito prima in modo inconsapevole e con l’andare del tempo sempre più lucidamente, quello che si dice “trasformare il dolore o la gioia in espressione”, perché dolore, gioia e molto altro, li scrivo e dopo non sono uguale a prima.
Sono convinta infatti che scrivere può essere un’esperienza intima oppure di coesione e di condivisione molto intensa con le altre e gli altri: condividere un evento, andare all’unisono, sono un esercizio di ascolto profondo del proprio intimo in modo attento e profondo. E quando lo faccio mi emoziona, a prescindere dal risultato ottenuto e dall’eventuale giudizio degli altri.
Voler mettere a nudo parte del mio vissuto ha trovato la sua motivazione nel bisogno di elaborare la sofferenza, ma ha significato anche volontà irriducibile di capire, di ricordare per imparare a crescere, nonostante tutto.
BIOGRAFIA
Nadia Beber vive a Pergine Valsugana, in Trentino. È laureata in Filosofia e Linguaggi della Modernità presso l’Università degli Studi di Trento – Dipartimento di Lettere e Filosofia – con una tesi su “Il pensiero di Hannah Arendt tra totalitarismo, banalità del male e responsabilità individuale”.
È impegnata in ambito civico-sociale e nel contesto della solidarietà. Fa parte di Assiotea: Centro femminile di ricerca sulle pratiche filosofiche.
Possiede la qualifica di practitioner Philosophy With Children dopo aver partecipato al Corso di alta formazione di primo e secondo livello in “Philosophy With Children – fare filosofia con i bambini e gli adolescenti”.
Con Publistampa Edizioni ha pubblicato nel 2017 il suo primo libro, A casa nel mondo. Pensare il proprio tempo.