Descrizione
Microcosmi singolari che parzialmente si smarcano dall’identità territoriale predominante, quella montana, per proporsi con caratteri propri.
Si tratta dei laghi.
Incastonati nel territorio alpino del Trentino con una densità straordinaria, i laghi rappresentano un modo diverso di vivere lo spazio, innestandosi nella montagna con forme differenti di socialità, di economia, di rapporto con l’ambiente.
È proprio su questo che si concentra il lavoro proposto qui da Giorgio Salomon con un reportage fotografico che percorre gli specchi d’acqua trentini, in una ricognizione occasionale e non esaustiva, che inquadra soprattutto la gente che li frequenta.
Una serie di paesaggi umani in cui l’azione antropica si intreccia con una dimensione naturale fatta di mobilità delle forme, dei confini e delle coscienze.
I laghi, riconosciuti meramente per il loro carattere paesaggistico, vengono troppo spesso considerati come puri specchi: delle montagne, dei boschi, delle forme e dei colori alpini.
Qui invece, i laghi diventano invece veri specchi di vita con modi, espressioni, attività di chi li vive, sia al lavoro sia nei momenti di svago.
Nello sguardo di Salomon, il lago appare non tanto come luogo a sé, o specchio della montagna, ma in relazione con la vita umana: vita culturale, economica, del lavoro, di antiche tradizioni e di comportamenti più moderni.
Attraverso una pluralità di sguardi e mezzi l’autore propone un punto di vista inedito e pluriprospettico sui bacini alpini, capace di guardare ai laghi attraverso gli occhi delle persone che li vivono.
Questo sguardo “straniato”, un po’ a pelo d’acqua e un po’ panoramico, permette di scoprire nuovi volti dei luoghi che si affacciano sui laghi, consentendo di osservare un vissuto.
I contributi testuali, vere “boe di riferimento” intendono, per così dire, aprire la porta alle immagini proposte da Salomon individuando ognuno un campo della relazione tra umano e lacuale ed evocandone contesti, dettagli, immaginazioni e realtà.
L’AUTORE
Dall’età di vent’anni Giorgio Salomon va dando conto, con macchina fotografica e telecamera, degli eventi del tempo e delle forme del mondo.
Dai servizi sulla diga del Vajont (1963) a quelli sul movimento studentesco alla facoltà di sociologia di Trento (1966-1977), dalle spedizioni alpinistiche sulle Ande peruviane a quelle sull’Himalaya o in Alaska, Salomon ha messo a fuoco l’Italia e il mondo per raccontare paesi, montagne, culture e popoli.
Ed anche guerre: nel 1983 il reportage sulla guerra russo-afghana e la resistenza armata dei Mujahiddin, nel 1990 dopo essere stato nominato inviato speciale alla Rai (TG1) di Roma, viene sequestrato in Uganda dal movimento rivoluzionario mentre documentava la situazione politica di quel paese, e poi negli anni novanta la prima guerra del Golfo e le guerre nella ex-Jugoslavia.
Premiato più volte per le sue fotografie ed i filmati, nel 2003 è stato insignito dall’Archivio del Disarmo del premio giornalistico Colombe d’oro per la Pace.
Dal 2000 opera come giornalista freelance, ha proposto numerose mostre fotografiche tra cui La realtà dell’immagine, Reportage sociologia (1962-2002), Obiettivo Trento, Pace per Israele a San Marino, Guerre dimenticate a Scurelle e Altre montagne, altre genti a Fiera di Primiero. In questi ultimi anni è stato in India, Kazakhistan, Argentina, Cile, Egitto e Siria e sul “confine” israelo-palestinese continuando a realizzare reportage e a proporre il suo sguardo sul mondo e sull’umanità. Nell’ambito di Manifesta 7 2008 ha partecipato alla mostra Capolinea Underground realizzata a Trento e l’anno precedente ha realizzato per il Festival dell’Economia di Trento la mostra Quando a Trento c’era la Michelin.
Nel 2009 ha realizzato sul tema dei confini una videoinstallazione fotografica per il Convegno annuale dell’Associazione per gli Studi di Teoria e Storia Comparata della Letteratura organizzato dall’Università di Cagliari. Tra 2010 e 2011 ha documentato la regione del Choco in Colombia e ha realizzato reportage su Sri Lanka, India meridionale, Corea del Sud e Bangladesh.
Dal 2012 e 2014 ha realizzato video reportage in Brasile, Sud Africa e Perù e una mostra fotografica sui fotografi di tutti i generi e latitudini presentata a Faedo e al “Forte Alto” di Nago. A Santa Giulia (Brescia) nel 2014 le immagini di Giorgio Salomon assieme a quelle di grandi fotografi nella mostra Anni Settanta e dintorni. Nel 2015 presso a Wavegallery di Brescia presenta la mostra Storie italiane con immagini che documentano gli anni ’60 e ’70.
Nel 2016 presenta il progetto Tutti in piazza! con una mostra alla Galleria civica di Trento su Piazza Duomo, luogo simbolo della vita trentina. Prosegue anche l’impegno dei reportage con i profughi siriani sulla rotta balcanica che sfocia nella mostra Ombre presentata nell’aprile 2016 a Trento. È membro dell’associazione Formato Arte composta da operatori nel campo delle arti visive al fine di approfondire il dibattito estetico contemporaneo.