Descrizione
«Passò nella penombra del soggiorno, accese la luce e si sedette alla piccola scrivania ingombra di libri e fogli, provando a immaginare che giorno sarebbe stato se fosse rimasto. Poteva veramente essere lei? No! Non poteva e non doveva esserlo.
Si fece un poco di spazio sul piano della scrivania scostando alcuni libri e scrisse velocemente, solo poche righe, con la matita trovata tra le carte, calcando con decisione come faceva sempre. Lasciò il foglio aperto, senza piegarlo, perché lei se ne accorgesse, appoggiò la matita e se ne andò spegnendo la luce.»
Sono molti i percorsi che attraversano un’esistenza, spesso sono fili nascosti, cammini minuti, che si confondono e si perdono, di rado si fanno traccia evidente da seguire, sempre immersi nella più grande mappa del tempo, nello schizzo confuso dei fatti che accadono ben prima di appartenere alla netta geografia della Storia.
Sono, per Elia, il destino dettato da un nome rigettato, in una terra dai confini mobili; sono l’impronta di una colpa e una lunga assenza; sono un viaggio di ritorno e sono i molti viaggi di tutte le esistenze incontrate, amate, temute, a volte recise o solo sfiorate.