Descrizione
«Tutte digressioni queste narrazioni attorno al giovane Arturo Toscanini? Non dimentichiamo che una figlia sua si chiamerà Wally, mentre al primogenito darà il nome Walter. E nell’opera “La Wally” di Alfredo Catalani, il giovane Walter è un tenero amico e confidente della protagonista Wally. Si annunciano altri legami tra realtà e invenzione letterario-musicale. E la trama, invece di appianarsi, si arricchisce di altri, nuovi elementi.»
È lunga e tortuosa la strada che porta da una ragazza della montagna tirolese, in Austria, alle mondane serate operistiche nell’Italia settentrionale, in particolare a Milano. Con lo spirito curioso di una detective, Wolftraud de Concini cerca di percorrerla, mettendo insieme vicende reali e fatti inventati, avvenimenti importanti e altri a prima vista irrilevanti, per raccontare una storia che a tratti sembra una fiaba: quella del nome di Wally e dell’opera lirica “La Wally”.
Attorno ai personaggi principali – la Anna-Wally reale, la Walburga-Wally del romanzo, la Wally del melodramma, la Wally Toscanini, la scrittrice Wilhelmine von Hillern inventrice della Wally letteraria – ruotano altre figure del mondo culturale-artistico-musicale della seconda metà dell’Ottocento, in Italia, Austria e Germania: in primo luogo Arturo Toscanini e il compositore lucchese Alfredo Catalani.
Un ruolo particolare nella narrazione spetta a Martin, un affabulatore (reale? inventato?), originario della Val Venosta sudtirolese. Appare, sparisce, racconta, rivela.
Le varie Wally di questo libro, siano esse vere o immaginate, hanno, pur nella diversa provenienza, una caratteristica in comune: sono testarde e caparbie, non si sottomettono a nessuno e, anche a costo di privazioni e sacrifici, combattono per la propria libertà e indipendenza.
Dalle donne dell’Ottocento un monito alle donne di oggi che, delle volte, sono ancora alla ricerca della loro emancipazione.
E l’augurio che l’opera “La Wally” di Alfredo Catalani possa ritornare sulle scene e ritrovare l’attenzione che merita.
L’AUTRICE
Wolftraud de Concini, nata nel 1940 a Trutnov (Boemia, Repubblica Ceca) e cresciuta in Germania, vive dal 1964 in Italia. Dopo numerose pubblicazioni di carattere storico-artistico-turistico, negli ultimi anni si è rivolta alla letteratura vera e propria, riallacciandosi con due libri alle sue radici boeme: Boemia andata e ritorno (2013) e Le scarpe di Klara. Storia di una ebrea boema (2019), ambedue editi dalla Casa Editrice Publistampa di Pergine Valsugana.
Anche la presente pubblicazione rivela la sua curiosità per le persone e il suo partecipato interesse a tutte le vicende umane. Riesce a districarsi pure nelle storie aggrovigliate che racconta con un linguaggio scarno e lieve.
L’autrice del testo ha creato anche i disegni di questo libro. Con gli schizzi, ispirati vagamente ai personaggi raccontati e all’ambiente montano, ritorna a una sua vecchia passione: quella del disegno a matita. I lavori molto stilizzati, permeati da una sottile vena di ironia, richiamano nella loro essenzialità lo stile sobrio e disadorno della sua scrittura.
RECENSIONI WALLY
- Wally e il gelato al pistacchio, Leggere:tutti – 28 giugno 2021
- Wally e il gelato al pistacchio, salto.bz – 4 luglio 2021